Le comunità delle isole Slow
Le comunità delle Isole Slow coltivano l’amore
verso l’agricoltura ed il pescato del proprio territorio a cui si ispira il
cibo della cucina tradizionale ed autoctona, rispettano il fragile ambiente
isolano, sia all’interno dell’isola che nel mare che le circonda e si orientano
al turismo sostenibile, che utilizza come principali attrattori l’agricoltura e
la pesca artigianale delle isole.
Obiettivi
delle Comunità Isole Slow
Recuperare l’autonomia dell’isola, valorizzando le proprie risorse in modo compatibile, sostenibile e
condiviso e quindi affermare e difendere la propria identità, invertendo il
processo di dipendenza dalla terra ferma, soprattutto sul cibo, che molto si è
evoluto negli anni, fino a determinare una perdita della propria identità
territoriale. In questo modo si potrà incidere sul proprio territorio con un
recupero più o meno importante di risorse economiche sostenibili, generate
dalla propria agricoltura e pesca.
Effettuare una mappatura delle risorse agricole e
del pescato che caratterizzano e rappresentino l’isola e da cui possa emergere
la storia gastronomica dell’isola, talvolta dimenticata, attraverso un'azione
di monitoraggio, censimento e catalogazione delle diverse realtà produttive e
del mondo dei servizi di ristorazione e di accoglienza attenti alle tematiche
isolane.
Mettere in relazione produttori agricoli e
pescatori con i ristoratori e le realtà di accoglienza dell’isola, per
trasmettere conoscenza e dare visibilità ai prodotti autoctoni dell’isola, ai
luoghi di produzione agricola, ai metodi di agricoltura specifici dell’isola,
alle specie ittiche autoctone e stagionali ed ai metodi di pesca artigianale.
Attuare,
ove possibile un Mercatino dei produttori, (agricoli o di soli pescatori), sul
modello dei Mercati della Terra presenti
su alcune Isole
Slow, con il supporto delle autorità locali ed il contributo delle
associazioni di categoria delle varie attività coinvolte, per i residenti.
Applicare sulle isole
Slow il modello di Turismo Sostenibile, capace di
attirare categorie di visitatori sempre più sensibili e consapevoli, farli
diventare “Residenti Affettivi”
grazie a formule di accoglienza personalizzate ed incentrate più sulle risorse
ambientali, agricole e della piccola pesca, sulla cultura di questi territori,
spesso ricchi di storia antica e ancora
non contaminati o da rivalorizzare.
Tutte le isole in cui nasce una comunità Isole
Slow, entrano di diritto nel circuito della rete internazionale delle Isole
Slow.
Le comunità saranno definite comunità di
territorio ed identificano persone che si adopereranno per raggiungere gli
obiettivi delle Isole Slow. Potranno fare parte della comunità agricoltori,
pescatori, ristoratori, operatori nel settore del turismo, amministratori,
operatori della comunità scientifica e residenti affettivi.
La comunità di ciascuna isola potrà accogliere
anche soci che vorranno partecipare ed usufruire delle attività Slow Food
organizzate sull’isola.
In definitiva la comunità si potrà comporre di
due tipologie di associati. La prima attiva, che si spende per il proprio
territorio con attività inerenti gli obiettivi prefissi e l’altra che
usufruisce delle iniziative Slow Food organizzate dalla stessa comunità. I
componenti attivi della condotta saranno assimilati ai progetti di Terra Madre,
mentre gli altri come soci Slow Food.
Visita la pagina facebook Isole Slow
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